mercoledì 31 agosto 2011

venerdì 26 agosto 2011

CRISI DELL'IMPIEGATA POST VACANZE

Irrequieta.
Questa è la parola che meglio mi descrive, in questi giorni.
Si, mi si aggiusta addosso senza fatica e mi veste perfettamente: irrequieta.
Non trovo pace e mi sento continuamente in tensione.
E il motivo è presto detto: già durante gli ultimi giorni di ferie, di fronte all'imminenza del rientro, ho iniziato per la prima volta a sentire una sorta di malessere, di fastidio, di irrequietezza appunto, pensando al mio lavoro.
E' un anno e mezzo, quasi, che lavoro in quest'azienda, nella quale si produce e si vende total look da uomo.
Io, impiegata commerciale per Italia ed Estero, mi occupo di tutto ciò che riguarda ordini, consegne, post vendita, esigenze dei clienti  e organizzazione di pubblicità, fiere, promozioni.
E tra tutti i lavori cambiati ad oggi da dopo l'esame di stato da Psicologa, nel lontano 2007, posso dire in tutta onestà che questo si candida decisamente come il migliore.
Ho lavorato per un'agenzia interinale come account di selezione del personale.
Ho lavorato come assistente di direzione per il presidente di una Multinazionale chimica, e per quello di un'altra multinazionale sempre nell'ambito della selezione del personale.
E poi sono arrivata qui.
I lavori sopracitati sono durati più o meno un anno ciascuno, e in tutti i casi il rapporto s'è sempre concluso a causa di difficoltà aziendali conseguenti alla crisi, che hanno visto me e altri 'temporanei' vittime preferenziali da sacrificare.
Quando sono stata assunta qui, non mi sembrava vero di poter fare l'impiegata a 1.200 euro al mese, a 5 minuti di macchina da casa, con 8 ore precise di lavoro dalle 9.00 alle 18.00 e 2 volte all'anno partecipare alla Fiera Pitti Uomo di Firenze, tutto spesato.
E ancora adesso, se mi fermo a pensarci, in effetti trovo razionalmente assurdo avere da lamentarmi di un lavoro così, specie in vista di tutto quello che stiamo facendo per avere un bambino.
Eppure....
Eppure, razionalmente o no, in questo momentomi accorgo che l'idea di fare tutti i giorni questo lavoro per il resto della mia vita, mi manda in fibrillazione il cuore e mi spezza il fiato.
Mi fa sentire... alienata.Obnubilata.
Io ci sclero, questa è la verità.
Sclero a dover timbrare ogni giorno, attenta al quarto d'ora.
Sclero a dover render conto alla mia collega della velocità con cui completo una pratica.
Sclero a dover sopportare l'estro immaturo del mio capo, le sue vanità incoerenti, i suoi capricci da ricco viziato, e risolvere sempre all'ultimo minuto le situazioni che crea.
Al solo scopo di rendere A LUI la vita più semplice.
Sclero a dover fare un lavoro che non mi piace particolarmente, a farefarefare per arricchire gli altri, senza creare, produrre, realizzare niente di mio.
Sclero a dover seguire ogni giorno sempre la stessa routine, seduta al pc davanti al programma di inserimento ordini.
Sclero perchè ogni sera torno a casa, e... non mi sento realizzata.
Voglio qualcosa di diverso.
Sogno un lavoro in cui esser padrona di me stessa e poter gestire i mie orari.
In cui sbattermi come una forsennata, impegnarmi fino allo sfinimento, per cui fare notti insonni.
Ma sentire il piacere della realizzazione.
Vorrei pubblicare qualcuno dei miei scritti, ma non so da che parte cominciare.
Ho trascritto al pc tutte le mie poesie dal 1997 ad oggi, e sono una miriade, ma tanto la poesia non interessa, e difficilmente attira l'attenzione di un editore, quindi altro buco nell'acqua.
Ho diverse idee per un romanzo, ma mai il tempo per mettermi davvero lì a svilupparle.
Vorrei scrivere a due o tre riviste con le quali collaborare sarebbe davvero entusiasmante, ma non oso perchè temo di scegliere l'approccio sbagliato, di apparire come una sprovveduta e di bruciarmi la chance.
O peggio ancora, temo di non avere le competenze adatte, un portfolio adeguato, i contatti necessari.
Si, sono laureata. Si, sono una ragazza che legge, che si tiene informata, che sa scrivere.
Ma tutto questo è davvero sufficiente per presentarsi ad una rivista, anche sul web, e dire: vorrei scrivere per voi...?
Si, ok, scrivo un blog.
Ma non è un blog di critica, un blog di recensioni, un blog di commento all'attualità.
E' un blog personale. Per di più ora con accesso ristretto.
Perciò non è poi questo gran biglietto da visita.
Eppure vorrei provarci, presentarmi, candidarmi come semplice commentatrice, pronta a parlare di quello che vogliono: sono prontissima a rendermi eclettica e versatile, e a reinventarmi!
Oppure propormi per una rubrica che parli della Ricerca di un figlio da un diverso punto di vista, dei rapporti che si creano tra donne che scoprono di camminare su questa stessa strada, della realtà dei Forum che ci sono dietro, raccontando con ironia ma scardinando finalmente milioni di tabù in merito, di infertilità, di PMA, di come cambiano i rapporti di coppia e non solo, dei riscontri sociali e psicologici conseguenti a tutto questo. Sarebbe una rubrica interessante, sarebbe una rubrica nuova, sarebbe o no una rubrica interessante e verissima?
Ma poi scendo dalla nuvoletta... e mi rendo conto che non ho il coraggio, che non so come raccapezzarmi, che non so se davvero scriverò mai quella mail di presentazione e di proposta di collaborazione...che non so se vedrò mai uno dei miei scritti pubblicato...
Sono una dannata insicura.
Avete consigli, amiche mie?
Avete una bella sgridata da darmi?
Ce l'avreste una parola per me?
Anche solo una.
Grazie....

giovedì 25 agosto 2011

CALDO EGIZIANO ALLUCINANTE

Ufficio, ore 8.30 a.m.
Temperatura: 30° centigradi.
86° Fahrenheit.
303.15° Kelvin.
Entro in ditta in groppa ad un cammello, vestita da odalisca e con i 7 veli che mi si appiccicano addosso tipo strato di domopack sul pollo arrosto.
Sono bagnata come la Pellegrini a fine gara. Ma non odoro di cloro.
Ad accogliermi, il beduino del film "La Mummia", che cuoce thè e pane azzimo usando la mia scrivania incandescente come piastra.
Mi saluta scuotendo la scimitarra e fà un verso gutturale al cammello, il quale si china pericolosamente in avanti per farmi scendere.
Rischio l'osso del collo e 4 vertebre, nell'atterraggio. Le pantofole a punta stile marajà non aiutano.
Beduino mi offre il thè, che si aggirerà intorno ai 5.000 gradi, ma rifiuto gentilmente ed opto per una CocaLight ghiacciata, presa direttamente dal freezer del collega-Precisetti, il quale nel suo ufficio indossa pail, guanti e sciarpa con renne di Natale, poichè gode di Super Split Turbo ad Iniezione, e vedo i pinguini di Madagascar ballare per lui battendo i denti per il freddo.
La lattina è ricoperta da stallattiti di ghiaccio che mi strappano una lacrima di commozione e mi riconvertono alla religione cattolica.
Ma dura poco.
Tornata nel mio ufficio, in pochi secondi la bambolina ipertruccata tutta faccia, disegnata sulla lattina, si liquefa sotto i miei occhi.
L'aria è così calda che crea un alone offuscato come quello dei movies on the road, e io cerco sul mio naso un paio di occhiali da disappannare, accorgendomi solo all'ultimo di non averne mai fatto uso.
Il sudore non fa in tempo ad uscire dai pori che evapora, sublima, si smaterializza.
Fuori dalla finestra scorgo in lontananza un'oasi di palme, con ruscelletto limpido, banani e cocchi, ed un MioMiniPony bianco che balla la macarena.
Butto la Coca Light -che alle 8 del mattino magari non era proprio il caso eh! - e scrivo a Beppe Grillo dei suoi effetti allucinogeni: eccheccacchio, se proprio devi darmi un miraggio, almeno mettici un figone, nell'oasi, altro che MioMiniPony!!!!
Al mio tentativo di accenderlo, il ventilatore scoppia in una fragorosa risata.
E inizia il conto alla rovescia per l'autodistruzione, con la voce roca di Clint Eastwood.

... -5 ... -4 ... -3... -2 ... -1 ...

Esplosione.

La cappa di afa è così densa che non subisce minimamente lo spostamento d'aria dell'urto esplosivo.
Mi pare di sentire solo una pseudo-carezza sul coppino.
Addio ventilatore. Rest in peace.
Il vano dell split dell'aria condizionata è a tutti gli effetti vuoto, ma occupato abusivamente da una colonia di ragni ballerini, dalle lunghe zampe sottili e disturbi alimentari catalogati nell'asse I del DSM IV.
In piedi sulla scrivania, osservo per 5 minuti le prove del Lago dei Cigni, e poi me ne torno giù.
Dello split vero e proprio, neanche l'ombra.
Fuori in terrazzo, Mel Gibson, Bruce Willis e Jon Bon Jovi prendono il sole su sdraio a fiorellini, con protezione solare della Just fattore 60.
Eppure sembrano sciogliersi come il rivestimento del Magnum Double quando lo tieni troppo tempo in mano. Distolgo lo sguardo perchè la scena è troppo splatter.
Beduino nel frattempo pianifica un'irruzione nell'ufficio di Precisetti, e per la suddetta recluta in ordine: i Sette Nani, Conan il Barbaro e Jackie Chan.
Quest'ultimo s'è portato una scala a pioli, perchè le botte acrobatiche senza una scala non le sa dare.
Il piano è semplice: Conan butta giù la porta, i Nani rendono inoffensivi i pinguini, e Jackie Chan fa un pò di scena con la scala e i suoi urletti, mentre Beduino lega come un salame Precisetti e lo chiude nello sgabuzzino delle scope.
Morale: l' ufficio fresco tutto per noi.
Chiedo di attendermi pochi secondi, il tempo di un Pit Stop alla toilette, ma quando torno la situazione è degenerata.
E la scena che mi attende è raccapricciante.
Conan seduto per terra, in lacrime, mentre dall'iPhone di Precisetti guarda in streaming il SUO remake, in questi giorni nelle sale.
I pinguini di Madagascar e i Sette Nani, trovandosi perfettamente in 11, hanno disegnato un campo da calcetto in terrazza e giocano 5 contro 5 con quel pirla di Brontolo che fa l'arbitro.
Come palla, la testa calva di Bruce Willis.
Maschi.
Precisetti, Beduino e Jackie Chan giocano a Scala 40.
Precisetti con il pail.
Beduino con i guanti.
Jackie Chan con la sciarpa.

Desolata, prendo un'altra Coca Light dal freezer, chiamo il cammello, ed esco.
Direzione: oasi.
Hai visto mai che faccio da Marta Flavi tra Cammello e MioMiniPony.

lunedì 22 agosto 2011

DI ESTASI PROVENZALE...

E infine eccoci qui.



Ferie finite.


Sicchè in un batter d'occhio mi ritrovo al 'fresco' dei 40° del mio ufficio vuoto, nella ditta vuota, con i telefoni muti, e poco o nulla da fare se non...morire di caldo e di nostalgia per le vacanze appena trascorse!


Ve lo dico subito: sono state 3 settimane spettacolari.


La prima è stata di puro Ozio casalingo, dato che il Duca lavorava ancora...


Dire che vivevo in simbiosi con il divano, 2-3 libri in contemporanea, le pennichelle dalle 2 alle 4 del pomeriggio ei dvd arretrati da vedere, è dire niente.


'Na goduuuuuria!!!!


Ero l'emblema della Bradipicità.


E quanto ne godeeeeeeevo! Ahahahah!


La seconda settimana invece è stata la settimana del Viaggio.


Lui, io, un navigatore da 30 e lode, e i paesaggi mozzafiato della Provenza.


Non vogliatemene, ma non so proprio da che parte cominciare per riuscire a descriverveli, per rendere anche solo in parte giustizia alle meraviglie viste.....


....il profumo della lavanda al sole, l'incessante frinire delle cicale, i colori dell'acqua di Porquerolles, il senso mistico di puro-e-semplice Amore provato nel buio odoroso di ceri della Chiesa di Saintes Maries de la Mer, l'emozione alla vista dei cavalli bianchi liberi nella pianura della Camargue, le risate a cena lui-io-e-2-bicchieri-di-rosso-del-Luberon, camminare sul giallo acceso della più grande miniera di ocra del mondo a Roussillon, o riposare all'ombra delle fronde del giardino dello studio di Cezanne...


Tutto questo è solo un frammento di 9 giorni pieni di tutto e di tanto e di noi e di coinvolgimento e di emozioni, e si ve lo dico perchè ve lo starete chiedendo, di non-ci-pensiamo-più-almeno-per questi-giorni...


E così è stato, sapete?


Ero così anestetizzata dal Bello, dai profumi, dai paesini medievali arroccati tra le colline, che non mi accorgevo nemmeno dei pancioni che mi passavano accanto!


Ero così estasiata delle bellezze che mi circondavano, che mi sono finalmente scordata... di soffrire.


Forse dovremmo davvero andare a vivere ad Arles, visto quanto ce ne siamo innamorati e quanto bene mi/ci abbia fatto!


Farò una selezione di foto solo per voi, dalle 800 (...'taccinostri) che abbiamo fatto, perchè le immagini dicono molto più delle parole in questo caso, e le metterò nel prossimo post.


Per amore di quella CONDIVISIONE BLOGGESCA di cui sono felice promulgatrice così come molte altre di voi!


E perchè sono posti troppo fantastici per non promuoverli di brutto!!!!!


E ora...la nota dolente.


L'ultima settimana, la scorsa...


Per ragion di cronaca, devo ammettere di essere io stessa me medesima l'artefice della mia insofferenza di quegli ultimi giorni di sole-e-mare-nella-casetta-in-liguria: il povero Duca si stava bello bello rilassando dopo i 2.000 km fatti in auto nei giorni precedenti, e desiderava solo lo stesso per me.


Peccato che....


...avesse fatto i conti senza quello che ormai è diventato il mio Mostro Personale.


La mia quotidiana immersione nei Social Network.


Ebbene è presto detto: in Francia pochissima WIFI free, per cui pochissimi FB, TWITTER, FORUM, MAIL, ecc.


Appena arrivati in Liguria, mi sono ricatapultata nel Mondo...ma scordando il paracadute, il caschetto, le ginocchiere e i parastinchi.


E ho preso una mazzata dietro l'altra.


Un'amica ha partorito, un'altra ha scoperto di essere incinta di nuovo, un'altra ha comunicato al mondo faccialibresco la notizia più bella, custodita gelosamente in questi mesi, un'altra ancora ha messo il suo neo pancione in bacheca, e le foto dei più o meno piccini al mare sono fioccate ovunque e da dovunque come la neve in Alto Adige.


Io, mano a farlo apposta, ero priva di tutte le difese 'immunitarie' di cui ero ormai armata prima del tuffo ebete nel mondo dei MioMiniPony provenzali..........e mi sono presa la mazzata proprio in mezzo agli occhi al petto.


Ci ho messo 2 giorni a riprendermi, ci credereste?


Io a scriverlo quasi non ci credo ancora.


Poi..... Lui con la sua pazienza, la vita da spiaggia, l'acqua fresca e pulita e le nuotate a largo fino ad avere mal di braccia e il solo pensiero di coordinare bracciata e respirazione, nonchè (e qui Nina sa bene cosa intendo!) gli aperitivi a base di Spritz e paroleparoleparole io e lui lui e io e i progetti e i sogni e i tiamo....beh, poi tutto questo ha fatto da balsamo e curato la ferita, permettendomi di godere degli ultimi giorni in serenità e tornare a casa carica.


Ieri mattina, è arrivato il ciclo.


Con 2 giorni di anticipo (ancoraaaaaaaaa!!!!!) e zero avvisaglie.


E s'è portato via la silente speranza del 'Miracolo durante le Ferie'.


Perchè si, diciamocelo: chi non ci spera, nella Magia del relax da fere????


Ma vi dirò: Pace.


Tra meno di 10 giorni, vado sotto i ferri, o meglio "sotto i tubi", della ISG.


E poi a fine settembre nuovo consulto dalla Dottorona.


Abbiamo deciso che dopo la 'stubatura' , se tutto è regolare, ci diamo tempo fino a Natale.


Poi, se ancora non dovesse succedere nulla... ICSI.


Siamo pronti, si.


Siamo pronti per lottare.






La prossima estate vogliamo estasiarci di due manine paffute e di due occhioni dolci.


Oppure anestetizzarci a guardare i movimenti strani del mio pancione.






E nulla ce lo impedirà, lotteremo fino allo stremo delle forze, per riuscirci.






Settembre, mese di Progetti e Propositi.


Ne riparleremo.






Vi abbraccio forte, amiche mie.


Bentornate a tutte!

giovedì 4 agosto 2011

LA MIA LONDRA.

London

I mercati


La bellezza di Londra: il suo immenso e curatissimo verde

Buone ferie a tutte, amiche vicine e lontane!
Ci risentiamo al ritorno dalle vacanze:
 io e il Duca partiamo domenica per la Provenza
Un bacio grande