mercoledì 1 febbraio 2012

ON/OFF



Fuori continua a nevicare.

So che se fossi al sicuro e al caldo nel mio attico troverei questo spettacolo delizioso.

Ma da qui, dall'ufficio, riesco solo a preoccuparmi di quando dovrò mettermi in strada alle 18.

Perchè devo venire al lavoro?

Perchè devono essere i soldi il cardine della felicità di una persona?

Perchè questa mattina non mi è stato dato di potermi girare dall'altra parte e dormire ancora, oppure di

potermi alzare e fare solo cose per me, per la mia casa, per mio marito, per il nostro pranzo, per le

nostre bollette, per le commissioni che ci riguardano?

Perchè ogni giorno regalo 9 ore della mia vita a un estraneo in cambio di 1.200 euro al mese?

Cos'è, la Felicità?

E' davvero un conto in banca in positivo?

E' davvero solo la birra del sabato sera e la pizza della domenica guardando la partita?

E chi vedo riflessa nello specchio sono davvero io?

Quanto di Alice in wonderland c'è in quell'immagine...quanto di Emma di Madame Bovary...

Eppure dovrei essere io.

Si, ma IO chi?

Chi sono io, cosa sono, come raccontarmi...

Sono quella che si alza tutti i giorni per venire in ufficio a far soldi per un altro?

Sono quella che il giovedì studia pianoforte?

Sono quella che da 2 anni cerca di avere un figlio che Dio non vuole concederle?

Sono quella che ha danzato per 20 anni?

Sono 'Quella'?



Io lo cerco, il Silenzio che mi permetta di parlare un pò con Me Stessa.

Più che altro, che mi permetta di ascoltare quello che ha da dirmi...

Solo che non riesco a trovarlo, nella frenesia della mia vita.

Nè nel chiassuoso frastuono dei miei pensieri.



Come si stacca la spina?

2 commenti:

kikka ha detto...

forse la spina non si stacca... i pensieri si rincorrono sempre... ma forse potresti trovare qualcuno che possa aiutarti ad ascoltare quella te stessa ed a districare tutti quei pensieri che, altrimenti, come in un vortice, rischiano di portarti chissà dove...
ti abbraccio cara... forte!

Anonimo ha detto...

"...Tu pensa a un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace..."

Non so dirti cos'è la felicità. So dirti cos'è per me.
Ma, ovviamente, per te sarà un'altra cosa.
Io, in quegli 88 tasti, la felicità la trovo sempre.
La trovo anche in altri posti, in altri momenti, in altri sorrisi. Ma soprattutto la trovo li. Tra gli 88 tasti.
E penso che tu mi possa capire. Perchè credo che anche tu riesca a trovare un pochino di quella felicità li, su quel seggiolino, davanti a quei tasti che aspettano solo te.
ti abbraccio,
Laura